Abbonamenti: come capire quali tagliare e risparmiare subito
Introduzione
Abbonamenti a piattaforme streaming, palestre, riviste digitali, software, servizi di consegna…
Negli ultimi anni gli abbonamenti sono entrati silenziosamente nella vita quotidiana delle famiglie italiane.
Il problema? Molti di questi non vengono usati regolarmente e finiscono per pesare centinaia di euro l’anno sul bilancio familiare.
In questo articolo vedremo come analizzare, gestire e tagliare gli abbonamenti inutili, risparmiando subito senza rinunciare a ciò che conta davvero.
Perché gli abbonamenti pesano sul budget
A differenza delle spese “una tantum”, gli abbonamenti si rinnovano automaticamente.
Questo li rende meno visibili, ma anche più insidiosi.
👉 Esempio: 10€ di Netflix, 20€ di palestra, 9,99€ di Spotify, 6,99€ di un software.
Sommati fanno oltre 500€ l’anno, anche se singolarmente sembrano cifre piccole.
Primo passo: mappare tutti gli abbonamenti
Creare un elenco completo
Prendi un foglio Excel (→ vedi Come usare Excel per gestire entrate e uscite) e scrivi:
- Nome servizio
- Costo mensile
- Frequenza di utilizzo
- Utilità reale
Usare app di gestione finanze
Alcune app di banking online (es. N26, Revolut) categorizzano le spese e segnalano gli abbonamenti ricorrenti.
In questo modo puoi visualizzare quanto spendi ogni mese per servizi che magari non usi davvero.
Come valutare quali abbonamenti mantenere
Utilizzo reale
Se non usi un servizio almeno una volta a settimana, chiediti se vale la pena mantenerlo.
Rapporto costo/beneficio
Un abbonamento è utile solo se porta un reale valore: svago, salute, produttività.
Doppioni da eliminare
Molte famiglie hanno più abbonamenti simili (es. Netflix + Disney+ + Prime Video). In questi casi, meglio sceglierne uno o due e disdire gli altri.
Strategie per risparmiare sugli abbonamenti
Condivisione legale
Molti servizi (es. Netflix, Spotify, Disney+) permettono di condividere l’abbonamento tra più utenti o familiari.
Dividendo i costi, puoi ridurre la spesa fino al 70%.
Versioni gratuite o alternative più economiche
Molti software o riviste digitali hanno versioni gratuite o open source che sostituiscono egregiamente gli abbonamenti a pagamento.
Offerte annuali invece che mensili
Pagare un anno intero in anticipo spesso costa il 20–30% in meno rispetto al rinnovo mensile.
Pausa o sospensione temporanea
Alcuni servizi offrono la possibilità di sospendere l’abbonamento per 1–3 mesi. Utile se sai che non lo userai per un periodo.
Errori da evitare
- Lasciare abbonamenti attivi “perché costano poco”: nel tempo pesano molto.
- Non controllare il rinnovo automatico: imposta promemoria per le scadenze.
- Abbonarsi d’impulso a troppi servizi contemporaneamente.
Esempio pratico di risparmio
Una famiglia con 6 abbonamenti diversi per un totale di 80€/mese spende circa 960€ l’anno.
Riducendo a 3 abbonamenti davvero utili (40€/mese), il risparmio è di 480€ annui senza rinunciare a nulla di essenziale.
Collegamenti con altri articoli
- Come risparmiare quando si vive in coppia
- Le migliori app per gestire il budget familiare
- Strumenti digitali gratuiti per risparmiare e investire meglio
Conclusione
Gli abbonamenti sono una trappola silenziosa del bilancio familiare: pochi euro al mese che diventano centinaia in un anno.
Il segreto è fermarsi, analizzare cosa usi davvero e tagliare il superfluo.
Con una revisione attenta, puoi risparmiare anche centinaia di euro all’anno senza ridurre la qualità della tua vita.
